Impianti Idrotermici › Impianti Idrici

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L'impianto idrico non è solo una rete di tubi ma un sistema complesso che si è evoluto nel tempo sfruttando le opportunità offerte dalla tecnologia: le materie plastiche hanno sostituito i metalli e i dispositivi sono più sofisticati, più affidabili, efficienti e sicuri.
In particolare, gli elementi tecnici che costituiscono un impianto idrico possono essere così sintetizzati:
- allacciamenti;
- apparecchi per il trattamento dell'acqua;
- macchine idrauliche;
- accumuli;
- riscaldatori;
- reti di distribuzione acqua fredda e calda;
- reti di ricircolo dell'acqua calda;
- rubinetti di erogazione;
- apparecchi sanitari.

In un tipico schema funzionale di un impianto idrico e di scarico di un edificio, l'acqua proveniente dall’acquedotto deve avere una pressione sufficiente per raggiungere le utenze più sfavorevoli e uscire dal rubinetto di erogazione con una certa pressione residua. Nel caso in cui questa sia insufficiente (come spesso avviene ai piani più alti) è necessario prevedere l'installazione di una macchina idraulica (gruppo di sovrappressione). Le reti di distribuzione possono essere una oppure due a secondo di come è prodotta l'acqua calda. La rete è unica (solo acqua fredda) se il riscaldamento dell'acqua avviene localmente (scaldabagno) oppure è doppia se il riscaldamento avviene all'interno della centrale termica.
Gli impianti di scarico sono costituiti essenzialmente da tubazioni, ed elementi tecnici così sintetizzabili:
- dispositivi di scarico (pilette e sifoni);
- rete di scarico vera e propria (diramazioni di scarico, colonne di scarico e collettori di scarico);
- reti di ventilazione;
- allacciamenti con la rete fognaria pubblica o con gli altri sistemi di smaltimento;
- eventuali sistemi di sollevamento delle acque sottoquota.

Le utenze sanitarie non sono necessariamente legate agli usi più tradizionali. L'acqua viene infatti utilizzata anche per altre funzioni quali ad esempio il lavaggio di veicoli, l'irrigazione di giardini e orti o l'alimentazione di piscine. L'acqua prelevata dalla rete idrica, eventualmente accumulata in appositi serbatoi di stoccaggio, può anche essere utilizzata per alimentare gli impianti di spegnimento degli incendi.
Il dimensionamento degli impianti è strettamente legato al consumo di acqua. Per quanto riguarda il nostro paese, il consumo medio giornaliero per abitante è stimato in circa 215 litri al giorno, inferiore a quello di paesi come gli Stati Uniti ma sensibilmente più elevato rispetto a quello di numerosi altri paesi europei. Una considerazione, questa, che introduce da un lato il tema del contenimento dei consumi idrici, divenuto sempre più delicato in questi ultimi anni, dall’altro, e conseguentemente, l’ipotesi di introdurre, per alcuni utilizzi, l’impiego di acqua non potabile. Non è raro, infatti, in altri paesi, rilevare edifici con due reti di distribuzione dell'acqua fredda; una per l'acqua potabile e l'altra per l'acqua non potabile. La riduzione dei consumi, peraltro, è un obiettivo raggiungibile attraverso soluzioni impiantistiche adeguate, senza per questo dover accettare una riduzione del livello dei servizi che tali impianti offrono. 

 L’approvvigionamento
La distribuzione di acqua potabile può essere alimentata attraverso una propria derivazione da un acquedotto distributore di acqua potabile per uso pubblico, da un sistema di captazione (ad esempio pozzi) del quale l'acqua è riconosciuta potabile dall'autorità locale, o da qualsiasi altra fonte dalla quale l'acqua è resa potabile con un adatto trattamento ed è stata riconosciuta tale dall'autorità competente.

 
Gli scarichi 
Oltre al convogliamento delle acque all’interno della rete fognaria pubblica, altrettanto importante è la presenza di appositi sistemi drenanti, da sempre in uso in edilizia per le necessità delle singole utenze monofamiliari.

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